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Visualizzazione dei post da febbraio, 2010

PERDONARE

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Perdonare (per·do·nà·re), v. [lat. mediev. perdonare , dal class. condonare , con cambio di pref.] Vedi anche DARE, DATA. v. tr. (io perdóno) 1 Raro . Condonare (pena, castigo); rimettere; rilasciare. Identità semantica: Inglese: pardon; Spagnolo: Perdonar; Francese: Pardonner. perdonare due anni di carcere. Perdonare il debito, rimetterlo. Obs. (Estéf.) Pass. 56. Al cui priego il Signore perdonò il debito di dieci mila talenti. Tommaseo D. S. Gio. Grisost. 93. Ai quali (debitori) un prestatore avea perdonato un debito. Tommaseo D. 2 . Fare remissione de la punizione di (una offesa); non punire. (Estéf.) Assolvere (qlcu.) dalla colpa commessa, condonare a qlcu. l'errore compiuto. Identità semantica: Inglese: pardon; Spagnolo: Perdonar; Francese: Pardonner. Fi perdono perché sei stato sincero; perdoneranno la tua mancanza, la tua distrazione. Lo Zanichelli. Rimettere (colpa), Assolvere dalla pena. Tommaseo D. Identità semantica: Inglese: Pardon; Francese: pardonner; Spagnolo: per

SOFFOCARE

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soffocare (sof·fo·cà·re), v. [lat. suffocare, comp. di sub ‘sotto’ e da faux , genit. faucis ‘gola’] Identità semantica : Francese: Suffoquer; Espagnol: Sofocar; Inglese: Suffocate . v. tr. (io sòffoco, tu sòffochi) 1 Uccidere impedendo di respirare. Rossana lo soffocò stringendolo alla gola. Sinonimi: asfissiare. 2 a I perb . Impedire di respirare; rendere difficile la respirazione di. (Estéf.) Questo caldo mi soffoca; un fumo acre ci soffoca. Anche ass.: un caldo umido che soffoca. b . Spegnere (il fuoco o le fiamme) impedendo che l'aria li alimenti; impedire l'accesso dell'aria a (fuoco), cosicchè si spegna. c. Spec . di vegetazione rigogliosa, impedire la crescita di (una pianta o di altra vegetazione) privandola del nutrimento o della luce: la vitalba sta soffocando l'olmo su cui cresce. D. Di Mauro. Trasl. Opprimere, Non lasciar sorgere. Tommaseo D. Ancora è bene di separare gli arbori grandi dai piccoli, sì che non gli adombrino o soffochino . [Cont.] Sod. Ar

TUTORE

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tutore (tu•tó•re), s. m. [ETIMO Lat. tutore (m), da tutus , part. pass. di tueri ‘proteggere, custodire’. Identitá etimologica con lo spagnolo tutor , l’inglese tutor ed il francese tuteur . ] Derivati : Contutore, protutore, tutela, tutelare, tutoraggio, tutorato, tutoria. Vocaboli costituiti col verbo latino tueri : intuibile, intuibilità, intuibilmente, intuire, intuitivamente, intuitivismo, intuitività, intuitivo, intuito, intuizione, intuizinismo, intuizionista NOTA GRAMMATICALE: m. sing. tutore f. sing. tutrice m. pl. tutori f. pl. Tutrici femm. pop. tutora. 1 Persona a cui si ha conferito legalmente l'esercizio d’una tutela; uomo o donna assegnato alla difesa, custodia, protezione e cura d’un pupillo e delle sue cose. Identità etimologica-semantica : Francese: tuteur; spagnolo: tutor; inglese: tutor. Tutore dativo. I tutori del fanciullo, insieme colla madre di lui, bene e lealmente le cose sue guidarono . Boccaccio 2 (est.) Protettore, difensore. Farsi tutore di qlcu

DESESSUALIZZARE

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desessualizzare (de·ses·su·a·liz·zà·re), verbo trans. [ETIMO: Derivato di sessuale con prefisso negativo de- e suffisso -izzare . Idendità etimologica col francese désexualiser , e l’inglese desexualize .] Disfare la qualità sessuale di (un sentimento, un comportamento); fare perdere (a qualcosa) la sua sessualità; fare perdere fisicamente o idealmente (a una persona) la sua qualità sessuale; privare delle qualità distintive d’un sesso. [Non può] semplicemente desessualizzare il rapporto con il padre e nemmeno con il prototipo paterno. Luce Irigaray (Speculum. L'altra donna‎) Lo strip-tease poggia su una contraddizione: desessualizzare la donna nel momento stesso in cui la si spoglia. Mario Serenellini (I diseducatori: intellettuali d'Italia da Gramsci a Pasolini, 1985) La libido sublimata che produce il lavoro artistico è, per definizione, libido desessualizzata. Fausto Curi (Struttura del risveglio: Sade, Sanguineti, la modernità letteraria) In participio passivo: Socie

MANIERA

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maniera (ma·niè·ra), nome femminile. Plurale: maniere . [Etimo: dal francese manière , derivato di manier , dal latin manuarius "della mano", da manus ‘mano’. Identità etimologica con lo spagnolo manera , l’inglese manner ed il francese manière .] 1 ( Accezione antiquata ) Specie, genere, varietà; gruppo in cui si classificano cose o persone secondo le qualità comuni. Identità etimologico-semantica con l’inglese manner , lo spagnolo manera ed il francese manière . Portando nelle mani chi fiori, chi erbe odorifere e chi diverse maniere di spezierie . Boccaccio (Decameron) Il comandante, con la bocca piena di pane, rispose che si contavano cinquanta e più maniere di naufragio: scoppi di caldaia, incendi, vie d'acqua, uragani, cicloni, tifoni, rocce, banchi di fondo, abbordi e via dicendo . Edmondo de Amicis (Sull’oceano) Giardini con ogni maniera di belle piante e rare . Margherita Pusterla (Cesare Cantù, 1887) Quei giovani commettevano disordini d'ogni manie