GRETTO, GRETTA

gretto, gretta

aggettivo

Pronuncia e accento: grét·to

Plurale: gretti, grette

Etimologia: di origine incerta.

Prima definizione: chi è troppo parsimonioso nello spendere qualcosa; chi è illiberale; chi è l’opposto di essere liberale; che impiega o perde denaro con pentimento, anche se è troppo poco.

Sinonimi: avaro, taccagno, spilorcio, barbino

Antonimi: magnifico, munifico, munificente, liberale, prodigo, dissipatore

Può essere tradotto approssimativamente con tacaño, avaro, in spagnolo; avare, in francese; parsimonious, in inglese.


In Modena signoreggiò il duca Francesco III fino al 1742, e gli succedette poi Ercole Rinaldo ultimo degli Estensi, principe buono, e che solo forse de' contemporanei non contese con Roma, ma che fu poco riformatore e gretto principe.

Cesare Balbo (Della storia d’Italia)

Sono gretti, perché si perdono per delle cifre irrisorie, non hanno nessuna nobilità [...]

Carla Corso – Sandra Landi (Ritratto a tinte forti)

[...] uomini bruschi, austeri, gretti di parole.

Silvio Pellico (Opere compiute)

Que' mercatanti repubblicani che aveano avute velleitá ma non volontá di ordinar armi proprie, secondo il consiglio di Machiavello, e che eran poi gretti e stretti in fatto di danari, ricusarono, indugiarono.

Cesare Balbo (Della storia d’Italia)

Seconda definizione: (attributo di qualcosa) da cui si può desumere la grettezza della persona che la porta, che la possiede, che la dà, etc:

Tutta questa roba gretta, spilorcia, sordida gli faceva [Enrico] provare una specie di angoscia nervosa.

Carlo Righetti (Nanà a Milano)

Le case nuove s'innalzavano rapidamente con mura sottili, cortiletti stretti e profondi come pozzi, lussuose nell'apparenza, grette nella realtà; e il vecchio materiale veniva impiegato su larga scala nella loro costruzione.

Bruno Sperani (La fabbrica)


Nel suo genere quella stanza era un vero modello. Tu Niso che ti sei messo ad avere qualche cosa a suo posto, non puoi credere come fosse quella stanza. La gretta mobiglia e gli sgraziati addobbi del riaffittatore sparivano, per cosí dire, nello spaventevole disordine delle robe di Temistocle.

Cletto Arrighi (La scapigliatura e il 6 febbraio)


Terza definizione, desunta metaforicamente dalla seconda: (attributo di qualcosa di incorporeo, come mentalità, idea, etc.) che non è molto valoroso, come se fosse grettamente fatta o avuta; cioè, como se fosse qualcosa per cui non si vuole spendere soldi nel suo rinnovamento; che sembra avere bisogno di rinnovamento, ma che continua ad essere inalterato per parsimonia

Sinonimi: meschino, angusto

Antonimi: liberale, prodigo

[...] dall’intellettualità pretenziosa e gretta di provincia alle raffinatezze ambiziose dei cerebrali intriganti della capitale.

Federigo Tozzi (Novale)


Questo abborrimento d’ogni cosa forestiera, questo napolitanismo gretto e pettegolo era pure un sentimento nazionale rappiccolito.

Luigi Settembrini (Ricordanze della mia vita)


Perdona, mio caro, ma questa usanza mi sembra alquanto gretta.

Giovanni Rajberti (L’arte di convitare)


[...] era una mente gretta, piccina, di quelle che non possono spargere intorno a sè altro che la loro piccineria e la loro grettezza.

Enrico Castelnuovo (Primo piano alla soffitta)


Come ho già detto, il pulire e l'ordinare tutte le mie cosucce era per me divenuta un'abitudine; e le abitudini anche più grette sono, come ognuno sa, causa di piacere o almeno di soddisfazione.

Alfredo Panzini (La cagna nera)


***È anche attributo (aggettivo) della persona con tale mentalità, idea, etc.:

[...] gente gretta, chiusa in vecchie abitudini.

Bonaventura Tecchi (Scrittori tedeschi moderni)


Mio marito è sempre conciso e quasi brusco nel suo modo di parlare. Non che sia un uomo gretto, ma le smancerie, come lui le definisce, non gli piacciono.

Nadia Casoli (Quel viaggio in Iran)


Altri vocaboli derivati di gretto: grettamente, grettezza, gretteria