/dimenare-significato
/dimenare-significato-etimologia
-) Verbo.
-) Accento: di·me·nà·re.
-) Etimologia: è analizzato in di- (prefisso che implica movimento dall'alto verso il basso) + menare «andare, avanzare».
-) Datazione: in uso letterario dalla fine di 1200.
-) 1. Transitivo: muovere o agitare (qualcosa, spec. una parte del corpo) in qua e in là.
-) Sinonimi di «dimenare»: dondolare, tentennare, scuotere.
-) Traduzione: menear, in spagnolo; wag, in inglese; secouer, in francese.
... la balia dimenava allora più fieramente il letto.
G. Roberti... Opere... 1789
Alcuni cavalli camminando dimenano la testa come se zoppi fossero...
A. Locatelli... Il perfetto cavaliere... 1825
... dubitando che fosse un sogno, [Fermo] scuoteva la testa e dimenava tutte le membra per destarsi affatto.
Manzoni... Fermo... 1827
... il cane obbediente cominciò a raspare colle zampe, finchèé si fermò guardando e dimenando la coda.
Cordelia... Piccoli eroi... 1892
Venne l'inverno, e la casa, che era bassa, rimase quasi nascosta nella neve. Quel mistero dei sette uomini seppelliti in quella caverna [...] faceva dimenare tutte le lingue.
E. Perodi... Le novelle... 1893
La maestra ordinò al ragazzo d'uscir dalla scuola. Questi prese i suoi libri, e se n'andò dimenando le spalle.
De Amicis... La Maestrina... 1895
... Il cane, con le zampone poggiate su lo scrimolo del letto, guaiva dimenando la coda.
A. Gentile... Il romanzo... 1897
-) La costruzione assoluta (per muoversi) è obsoleta.
-) 2. Riflessivo:/dimenarsi/: muoversi in qua e in là; agitarsi.
Gli uccelli [...] pochissimo soprastanno in un medesimo luogo; vanno e vengono di continuo [...] si volgono qua e là, sempre si aggirano, si piegano, si protendono, si crollano, si dimenano; con quella vispezza, quell' agilità, quella prestezza di moti indicibile.
Leopardi.... Operette... 1827
Orsù, aggiunse il Duca, dimenandosi sul suo seggio con manifesti atti d'impazienza, lascia da parte questo tuo gergo [...], e vieni presto alla conclusione.
C. Tenca... La ca’ dei cani... 1840
In siffatti laghetti avete la profondità di otto a trenta palmi e più con un fondo tutto melmoso, nel quale chi pone piede, vi è attratto come da una specie di forza magnetica: e più lo sventurato si dimena per uscirne, più si affonda la sua salma...
A. Bruni... Descrizione botanica... 1857
- «Carissima»! - gridò Anne-Marie, trionfante. E fu subito abbracciata e baciata. -Ah! vorrei che tu fossi poeta, Anne-Marie, -disse sua madre spingendole indietro dalla fronte i biondi capelli.
- Perché? - disse Anne-Marie, dimenandosi per sfuggirle.
A. Vivanti... I Divoratori... 1910
-) Per metafora e raro: affaccendarsi; adoperarsi nel fare qualcosa.
Presente: io dimeno (accento: io diméno), tu dimeni, egli dimena, noi dimeniamo, voi dimenate, essi dimenano.
Preterito imperfetto: io dimenavo, tu dimenavi, egli dimenava, noi dimenavamo, voi dimenavate, essi dimenavano.
Preterito perfetto: io dimenai, tu dimenasti, egli dimenò, noi dimenammo, voi dimenaste, essi dimenarono.
Futuro: io dimenerò, tu dimenerai, egli dimenerà, noi dimeneremo, voi dimenerete, essi dimeneranno.
Congiuntivo presente: io dimeni, tu dimeni, egli dimeni, noi dimeniamo, voi dimeniate, essi dimenino.
Congiuntivo imperfetto: io dimenassi, tu dimenassi, egli dimenasse, noi dimenassimo, voi dimenaste, essi dimenassero.
Condizionale: io dimenerei, tu dimeneresti, egli dimenerebbe, noi dimeneremmo, voi dimenereste, essi dimenerebbero.
Imperativo: dimena tu, dimeni egli, dimeniamo noi, dimenate voi, dimenino essi.
Participio presente: dimenante, dimenanti.
Gerundio: dimenando.
Participio di preterito: dimenato, dimenata, dimenati, dimenate.
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