/traballare/

/traballare/

 

-) Verbo intransitivo.

 

-) Accento: tra·bal·là·re.

 

-) Etimologia: analizzato in tra- (prefisso) + «ballare».

 

-) Datazione: in uso letterario dalla fine di 1400.

-) 1. (Di qualcuno o dei suoi arti) muoversi con traballamento; stare malfermo vacillando; non riuscire a reggersi bene perché gli arti inferiori (o le zampe) sono instabili.

 

-) Traduzione: tambalear, in spagnolo; totter, in inglese; chanceler, in francese.

 

-) Sinonimi di «traballare»: barcollare, vacillare, ciondolare.

 

[Marcaccio] si alzò in piedi e si raffermò sulle gambe che gli traballavano un poco.

Vittorio Bersezio... La plebe 1869

Don Diego traballava sulle gambe. Il commissario lo fece sedere e gli disse: “Rimettetevi”

Ferdinando Gattina... Il re prega 1874

Il pirata si nascose il volto fra le mani e fece due o tre passi indietro traballando come un ubbriaco.

Emilio Salgari... La tigre della Malesia 1883

L'alce restò come stordito, e si ritirò traballando, ma ritto sulle quattro zampe.

Emilio Salgari... Testa di Pietra 1915

Il bambino uscì fieramente, traballando sui grossi stivali antitopo.

Stefano Benni… Terra! 1960

-) 2. (Di un oggetto artificiale con una base che somiglia alle zampe) stare malfermo vacillando perché la sua base è instabile; non poggiare bene. Per estensione: a. (Di un corpo con qualunque base, come un bottiglia, etc.) muoversi o agitarsi instabilmente. b. (Di un veicolo) avanzare instabilmente.

 

-) Sinonimi: tentennare, oscillare, tremare.

 

[...] risuonò un colpo secco e il ponte traballò spaventosamente.

Emilio Salgari... I minatori dell'Alaska 1904

Brandok aveva picchiato sulla tavola un pugno così violento, da far traballare i bicchieri e rovesciare una bottiglia.

Emilio Salgari... Le meraviglie del Duemila 1907

La porta del salotto s'era aperta fragorosamente ed il notaio era entrato con un passo così pesante, da far traballare le bottiglie ed i bicchieri.

Emilio Salgari... Le meraviglie del Duemila 1907

Quando l'omnibus, traballando sul selciato, si mosse, Loredana si sforzò di veder qualche cosa, guardando fuori del finestrino...

Luciano Zuccoli... L'amore di Loredana 1908

Una raffica di vento sfiorò la casa fra le tenebre e fece traballare i cristalli alle finestre.

Luciano Zuccoli... L'amore di Loredana 1908

Ma, rapidamente, pensò che la calligrafia di quelle lettere che aveva in tasca aveva un non so che di somigliante a quella casa e a quel che c'era dentro. Non potevano essere state scritte altro che in quelle stanze, sopra un tavolino da donna, con una zeppa di carta sotto una delle gambe perché non traballasse.

Federigo Tozzi... Giovani e altre novelle 1920

-) Parole derivate dal verbo «traballare»: traballamento, traballio, traballone.

 

-) Coniugazione (in tempo composto con l’ausiliare essere):

Presente: io traballo, tu traballi, egli traballa, noi traballiamo, voi traballate, essi traballano.

 

Preterito imperfetto: io traballavo, tu traballavi, egli traballava, noi traballavamo, voi traballavate, essi traballavano.

 

Preterito perfetto: io traballai, tu traballasti, egli traballò, noi traballammo, voi traballaste, essi traballarono.

 

Futuro: io traballerò, tu traballerai, egli traballerà, noi traballeremo, voi traballerete, essi traballeranno.

 

Congiuntivo presente: io traballi, tu traballi, egli traballi, noi traballiamo, voi traballiate, essi traballino.

 

Congiuntivo imperfetto: io traballassi, tu traballassi, egli traballasse, noi traballassimo, voi traballaste, essi traballassero.

 

Condizionale presente: io traballerei, tu traballeresti, egli traballerebbe, noi traballeremmo, voi traballereste, essi traballerebbero.

 

Imperativo: traballa tu, traballi egli, traballiamo noi, traballate voi, traballino essi.

 

Participio presente: traballante, traballanti.

 

Gerundio: traballando.

 

Participio di preterito: traballato, traballata, traballati, traballate.

 

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