/spavaldo/

/spavaldo//spavalda/

-) Aggettivo.

-) Accento: spa·vàl·do. 

-) Plurale: spavaldi, spavalde.

-) Etimologia: di origine incerta. Si congettura che possa essere un derivato del latino pavor «paura», con il suffisso peggiorativo –aldo + il preffisso privativo s-

-) Datazione: in uso letterario dal 1300.

 

-) 1. (Di una persona) che ostenta non avere paura né timidezza; che si comporta con boriosa o esagerata ostentazione di sicurezza, la quale si confonde, talvolta, con tronfiezza.

-) Antonimi de «spavaldo»: timido, insicuro, pauroso, timoroso, pavido.

-) Sinonimi de «spavaldo»: temerario, baldanzoso, impavido, disinvolto, intrepido, ardito, audace, bullo, ribaldo.

-) Traduzione: temerario engreído, in spagnolo; personne qui fait ostentation de n’avoir pas peur, in francese; someone who makes ostentatious manifestation of having no fear, in inglese.

All’albeggiare del giorno dodici, abbandonata già la città da quelle feroci masnade, vi comparirono i fratelli Uras di Bosa [...]. Insolentirono essi ancora contro ai cittadini, chiamandoli codardi e da poco, che avrebbono lasciato strapparsi dal fianco le mogli senza lamentarsene. Allora un Francesco Carta, cittadino ben riputato, tolto un bastone dalle mani di un vicino, e gittatosi addosso ad uno di quei dileggiatori [...] corsero altri a picchiare ed afferrare quegli spavaldi; dei quali uno potè camparsi.

Giuseppe Manno... Storia moderna della Sardegna... 1842

Alla ferocia s’aggiunsero i più brutali oltraggi, ché il giorno seguente la sentinella passeggiava colla baionetta [... macchiata] di sangue dell’ucciso, quasi trofeo di vittoria [...]. Essi spavaldi e prepotenti insultavano nelle vie e nei caffè i cittadini.

Francesco Cusani... Venezia e le città Venete... 1848

Quei governatori, con tanti pennacchi in testa, con tanti ciondoli e tanti ricami sull’abito, con aspetto così imponente, [...] così sicuri di se medesimi, così irrequieti, così fragorosi, così spavaldi, mi sembravano uomini di una specie diversa della nostra.

Angelo Brofferio... I miei tempi 1857

[...] i nemici già divenuti spavaldi per la vittoria.

Angelo Pezzana... Storia della città di Parma 1859

Rimango così a guardarla anch'io divertito. Lei mi guarda, spavalda e sicura, per niente intimorita di trovarsi lì davanti a tutti, sotto i riflettori.

Federico Moccia... Ho voglia di te 2006

"Allora prego, accomodatevi." Leonardo chiude la porta dell'ufficio alle sue spalle. I due prendono posto davanti alla scrivania. Marcello si mette comodo. È tranquillo, quasi spavaldo con le sue gambe leggermente accavallate. Alessandro, più teso, cerca in qualche modo comodità in quella poltrona [...]

Federico Moccia... Scusa... 2008

-) Nome maschile: 

[...] il colonnello varcò la soglia, s’avviò verso il banco, e chiese d’esser servito d’acquavite. Mentre gustava il suo liquor prediletto, egli girò in atto sprezzante gli sguardi sulla numerosa brigata in mezzo alla quale trovavasi, ed il suo fare spavaldo non tardò a divenir oggetto dell’attenzion generale.

Il Mietitore o sia raccolta di racconti...

Il capitano ed i marinai, i quali incominciarono ad aver paura di quei tre spavaldi che già supponevano dei filibustieri [...]

Emilio Salgari... Gli ultimi filibustieri 1908

-) 2. (Di una cosa) da cui si desume spavalderia; cioè, manifestativa di una ostentazione boriosa o esagerata di sicurezza.

-) Antonimi: timido, insicuro, pauroso, timoroso, pavido.

-) Sinonimi: temerario, baldanzoso, impavido, disinvolto, intrepido, ardito, audace.

I nostri parlavano tutti di libertà, scambiando la onorata parola con atti di licenza e di spavalde millanterie.

Candido Vecchi... La Italia 1851

Uno zuavo [...] atteggiato a un portamento soldatesco fra lo spavaldo e il galante, la seguiva dappresso, arrischiando alcuni motti sguaiati in gergo mezzo francese, ai quali la romana non rispondeva altrimenti che colla più sprezzante noncuranza.

Gaetano Sanvittore... I misteri del processo... 1869

Un giorno don Alfonso veniva verso la porta del Palmenghi, sulla quale due figure di bravi stavano in attitudine spavalda; e poiché egli fu passato, quelli risero in faccia ai due fidi che gli erano di scorta.

Adolfo Albertazzi... Vecchie Storie D'amore 1895

[...] il riso spavaldo e tristo del discolo senza coscienza [...], che si sente spalleggiato e aizzato a commettere una cattiva azione.

Edmondo De Amicis... La Maestrina... 1895

Egli prese nel suo banco un atteggiamento spavaldo, con le mani nelle tasche della sottoveste e una gamba sull'altra, guardando [... la maestrina].

Edmondo De Amicis... La Maestrina... 1895

Il conte ebbe un sorriso spavaldo. Egli si era sempre vantato d'empietà pur bazzicando nelle chiese.

Alfredo Oriani... Oro... 1904

-) Parole derivate di «spavaldo»spavalderia, spavaldamente.

 

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