Goffo - goffa

Goffo, goffa
Aggettivo maschile e femminile
Plurale: goffi, goffe
Pronuncia e accento: gòf·fo
Etimologia: di origine incerta
Prima definizione: (predicato d’una persona) maldestro nel moversi o nel agire (tanto corporalmente quanto mentalmente); che manca di agilità, o per la sua qualità (obesità, bassezza, ignoranza, etc.) o per una circostanza (come sorpresa, l’essere vestito con una veste grande, o larga, etc.); che non sa o non può destreggiarsi; che manifesta goffaggine
Antonimi: agile, spigliato, destro
Sinonimo: impacciato, stupito

Io jogging non lo faccio, non sono un tipo sportivo. A scuola fingevo attacchi di tachicardia per farmi esonerare dall’ora di ginnastica; mi sentivo goffa su quei materassini e pensavo che solo gli idioti fanno capriole, corsette e salti in lungo.
Grazia Verasani (L'amore è un bar sempre aperto)

Mi parve dapprima una ragazzetta; poi, osservando bene l'espressione del volto, m'accorsi ch'era già donna e che doveva perciò portare, se vogliamo, quella veste da camera che la rendeva un po' goffa, non adattandosi al corpo e alle fattezze di lei così piccolina. Vestiva di mezzo lutto.
Luigi Pirandello (Il fu Mattia Pascal)

Uomo dai quarantacinque ai cinquant'anni, grosso e tarchiato, colla faccia salsedinosa e bernoccoluta, goffo di parole e di maniere, non aveva altro mezzo di vincere una donna fuorché quello delle monete.
Paolo Bettoni (Tre Racconti Sentimentali)

La zia Rosa, [...] non disse di no, una sera quando vennero a chiederle Teresina per fare quattro salti, al suono dell'organetto; e Teresina, che non aveva mai ballato in vita sua [...]. Certamente era felice, ma avrebbe voluto nascondersi a tutti gli sguardi, sì poca aveva sicurezza in sé, e tanto timore di comparire goffa e screanzata.
Neera (Teresa)

Mi sento goffo. Non so cosa dovrei fare [...]. Abbracciarla forte, lasciarla andare [...]?
Emanuele Filiberto (Mi fai stare bene)

[...] inizio a chiamare dei numeri presi a caso dall’elenco telefonico del paese: qualcuno che la conosce, mi dico, ci sarà. Ho fortuna: trovo un’amica che mi dice come trovarla. La chiamo per chiederle un incontro. Mi sento goffo, imbarazzato, inopportuno.
Luca Telese (Cuori neri)

“Come sei bella; andrò in quel negozietto dove hanno tutti quei fermagli per i capelli e acquisterò il più bello per te.”
[...] “Non sprecare il denaro, sono così grossa! Mi sento goffa.”
Francesca Lazzeri (Erano Dolci le More...)

Non pochi si avvicinarono a Silverio e gli fecero complimenti pel figliuolo, ch’essi rammentavano goffo e inelegante nelle feste degli anni scorsi.
Luciano Zuccoli (Le cose più grandi di lui)

[Sophie] aveva letto sui giornali che le piccole attrici e le ballerinette dell’Opera erano bambine di eccezionale bellezza. Lei era consapevole d’essere troppo magra e troppo piccola per la sua età [...]. Si sentiva goffa e sgraziata. Mai avrebbe avuto [...] il coraggio di presentarsi su un palcoscenico.
Bianca Pitzorno (La bambinaia francese)

Erano goffi a vederli ballare quelle danze esotiche, e tale apparivano a Cecco, il quale fatto un cenno ai suonatori, attaccò un trescone.
Emma Perodi (Le novelle della nonna)

***Con la preposizione in, seguita mediatamente o non da un verbo in modo infinitivo o da un nome per segnalare l’azione maldestra:

[Calopresti] era goffo nel correre, come uno con le scarpe larghe.
Ermanno Cavazzoni (Gli scrittori inutili)

[...] con i suoi modi infantili che la facevano sembrare una bambina prigioniera nel corpo di un’adulta, goffa nel tentativo di gestire quel corpo [...]
Annalisa Angelucci (La sciagurata)

I Fiamminghi [...] quanto sogliono esser goffi nel disegno, altrettanto riuscirono nel colorito eccellenti.
Francesco Algarotti (Opere, vol. 2)

[...] credo che molti si sarebbero comportati allo stesso modo, facendo gli stessi errori e risultando altrettanto goffi nel reiterare i movimenti per leggere e riportare a voce il numero di telefono.
Michele Visciola (Usabilità dei siti web)

***Questo aggettivo può essere impiegato come nome: un goffo, una goffa

Anco tu sei di quei goffi che credono che l'innamorarsi faccia uscir uno del cervello?
Giovanni Cecchi (Commedie)

Seconda definizione: (predicato di un’atto) caratterizzato da goffaggine; che manifesta una mancanza di agilità dell’autore. (Predicato di un’opera) fatta maldestramente; da cui si desume che l’autore fu maldestro nel realizzarla
Antonimi: magistrale, magnifico, eccellente, meraviglioso
Sinonimo: grossolano

Sarebbe stato bello salire in groppa all’elefante di pezza che lo avrebbe portato giù al torrente con la sua andatura goffa da gigante.
Salvatore Savignano (Un posto sottoterra)

[...] una parete di camera aristocratica colla porta tutta ornata di goffi rabeschi.
Alfredo Oriani (Fino a Dogali)

Una stanzaccia oscura, lurida, con finestra avente non vetri alle imposte, ma carta, con pareti contaminate da goffe pitturacce di colore, non oso dir quale.
Silvio Pellico (Opere compiute)

[...] fino alle loro asinità più goffe mi parvero gentilezze.
Gasparo Gozzi (Opere)

- Capitano, disse, facendo un goffo inchino - avete vinto la scommessa e vi consegno la pipa dei miei avi.
Emilio Salgari (I Corsari delle Bermude)

Un mezzo minuto dopo El Valiente faceva la sua entrata, salutando come al solito, in una maniera assai goffa.
Emilio Salgari (Il figlio del Corsaro Rosso)

Oh andate a dire che questa lettera sia corta! dite ch’ella è greve, goffa, straccurata.
Giacomo Leopardi (Epistolario)

Roberto lesse la lettera, che era scritta in un italiano assai goffo, ma molto intelligibile
Giulio Piccini (La Principessa)

Armando Ferni [...] era laureato in scienze commerciali [...]. Sempre bruttacchiolo, di media statura, mingherlino, aveva una bella chioma scura un po' ricciuta, brutti occhi piccoli e miopi, un bel sorriso che scopriva denti puliti, e quell'eterna timidezza che rendeva goffe le sue mosse e rare le sue parole.
Sfinge (Il Castigamatti)

La porta del parlatorio si aprì senza rumore ed una ragazzina magra, con grandi occhi celesti, entrò. Si guardò d'intorno indecisa; ma, com'ebbe scoperto la persona che cercava, sorrise e si inoltrò. Nel passare dinanzi ai crocchi delle signore chinava il capo in un saluto grazioso che non aveva nulla di goffo e scambiava con le compagne un sorriso lievissimo.
Regina di Luanto (La scuola di Linda)

Mi sono sdraiato in maniera un po’ goffa su di lei, e ho cercato di infilarlo senza usare le mani, ma il mio vergine [... pene] invece di entrare strisciava sui suoi peli.
Fabio Volo (Esco a fare due passi)

Nella spedizione fatta in Bretagna, [...] lo storico poeta Ermoldo Nigello, [...] vi comparve armato in così goffa guisa, che il re Pipino no potè fare a meno di ridere.
Giuseppe La Farina (Storia d’Italia)

Gli altri due disegni stampati sono veramente goffi oltre modo, e disegnati da chi non abbia veduto mai la faccia della luna, ma si sia regolato su la relazione di qualche persona molto grossolana.
Galileo Galilei (Opere)

Terza definizione: (predicato di una veste che si porta, o del corpo stesso) che causa goffaggine; che difficolta il muoversi

La figura del fattore era goffa per bassa e massiccia statura con una testa piccola.
Giuseppe Sabatini (Chi sa)

[...] una ragazzina, decenne forse, con un ragnatelo di vestito goffo e lungo, bionda come Angiolina [...].
Italo Svevo (Senilità)

[...] poichè egli era un poeta sentimentale, non ostante gli occhiali a stanga e la corpulenza un po' goffa dei suoi quarantaquattro anni, risolvette d'offrire alla piccola Diana l'omaggio di quei fiori che tanto le rassomigliavano ed entrò nel negozio elegante della fioraia.
Amalia Guglielminetti (Le ore inutili)

[...] il suo viso magro e angoloso diventava goffo e si gonfiava.
Federigo Tozzi (Giovani e altre novelle)

Parole derivate da goffo: goffaggine, goffamente, gofferia, ingoffare, ingoffire